A proposito di vaccini anti SARS-COV-2 (Prof. F. Strollo)

vaccinocovid-261220In questi mesi e in particolare in queste ultime settimane,  tiene banco anche in Italia una discussione molto accesa ed importante che riguarda l’atteggiamento che si ha nei confronti del vaccino anti SARS-COV-2.

La presenza del Dott. Felice Strollo (vice presidente ANIAD), nel Comitato Sammarinese di Bioetica,  costituito appunto presso la Repubblica di San Marino,  dove nei giorni scorsi  è stato emesso un importante documento “Copertura vaccinale contro il Sars-Cov-2 – Basi Bioetiche per un patto di salute”, ci offre la possibilità di fare nostre le sue autorevoli osservazioni al fine di rendere maggiormente chiari i perché è assolutamente importante sottoporsi a vaccinazione.

Pubblichiamo pertanto con particolare piacere quanto ricevuto e cogliamo l’occasione per ribadire anche le indicazioni del nostro Ministero della Salute sul Piano vaccini anti Covid-19

 

L’ESITAZIONE VACCINALE ANTI-SARS-COV-2 ALLA LUCE DEL DOCUMENTO DEL COMITATO SAMMARINESE DI BIOETICA (CSB)

Prof. Felice Strollo, Vice Presidente ANIAD, componente del CSB

Ad un anno dalla comparsa della pandemia da SARS-COV-2, il vaccino rappresenta l’unica risposta ad una patologia per la quale non sussistono ancora terapie e che sta riversando i suoi effetti devastanti in ogni ambito delle società.

Tra i numerosi documenti prodotti da organismi scientifici e bioetici, spicca il parere del Comitato Sammarinese di Bioetica (CSB) che, pubblicato il 13-1-2021, è stato immediatamente apprezzato in ambito internazionale e in Consiglio d’Europa per aver affrontato tematiche complesse e delicate come la priorità di accesso alla vaccinazione secondo criteri di giustizia e di equità, l’obbligatorietà morale e deontologica per alcune categorie professionali, i benefici economici della vaccinazione su vasta scala e una conseguente allocazione etica delle risorse.

Rispetto ad altri documenti bioetici, quello del CSB mette in evidenza i benefici e le implicazioni dell’attività vaccinale per i soggetti più vulnerabili, quali gli anziani e le persone portatrici di patologie croniche o con disabilità, accanto ai professionisti sanitari dai quali dipende la salute di tali categorie, secondo una priorità di distribuzione basata sul rispetto dei principi fondamentali di beneficialità/non maleficenza, giustizia ed equità.

In questa cornice si iscrive il problema della cosiddetta esitazione vaccinale, ossia il rifiuto del vaccino, o una forte diffidenza nei confronti di quest’ultimo, per la preoccupazione di possibili reazioni avverse. Hanno, infatti, suscitato perplessità sulla sicurezza delle procedure di preparazione/autorizzazione all’uso umano il coinvolgimento globale delle aziende farmaceutiche in una ricerca estremamente rapida di vaccini efficaci in presenza di una strategia di comunicazione “spettacolarizzata”, che ha portato nei talk show numerosi “esperti” unitamente ad ospiti “non esperti” in materie scientifiche, producendo così una sovrapposizione di notizie spesso contrastanti e non suffragate da letteratura scientifica. Nei social media, infine, si sono riversate notizie prive di qualsiasi fondamento, che hanno reso impossibile una comprensione univoca e adeguata degli argomenti relativi al virus SARS-CoV-2.

Un capitolo del documento si riferisce a tale tematica precisando che:

  • lo studio di ogni vaccino sottoposto ad autorizzazione ha seguito o seguirà tutte le fasi della ricerca previste per l’immissione sul mercato – sia pure con una velocità mai riscontrata in passato perché garantita dall’immenso supporto economico offerto dai governi di tutto il modo;
  • i vaccini utilizzati rispettano, perciò, le norme di produzione nazionali ed internazionali;
  • ogni lotto di vaccino registrato e autorizzato al commercio viene sottoposto a controlli di sicurezza ed efficacia da parte delle Autorità competenti;
  • qualsiasi vaccino deve pervenire da una fonte ufficiale e tramite un percorso tracciato;
  • la vaccinazione rappresenta un atto medico di semplice esecuzione pratica ma, al tempo stesso, resa sicura dall’immediata disponibilità di alcuni presidi essenziali di pronto intervento (adrenalina, cortisonici, ossigeno, defibrillatori)
  • tutti i vaccini sono sicuri se somministrati, come di fatto avviene, da personale qualificato nel rispetto delle norme di buona pratica (uso di vaccini conservati in modo corretto, utilizzo di appropriate siringhe sterili e monouso, rispetto delle vie e delle sedi di inoculazione prescritte), tenendo conto dei rilievi anamnestici e/o oggettivi che possano controindicare la vaccinazione in maniera temporanea o definitiva;
  • resta necessario esplicitare sempre, come del resto fatto finora, tutti i possibili eventi avversi rilevati durante le fasi della sperimentazione, distinguendoli quanto più chiaramente possibile dalle associazioni casuali.

L’esitazione vaccinale suscita preoccupazioni sotto il profilo sociale perché potrebbe contribuire a un ritardo dell’“effetto gregge” a danno di altre persone che, pur desiderandolo, non potrebbero essere vaccinate nel breve termine in quanto inserite in una classe considerata a minor rischio o di minore urgenza sotto il profilo dell’interesse sociale. Resta legittimo, allora, parlare di obbligo morale di provvedere alla salute propria e degli altri, in considerazione del fatto che, in ogni comunità, per fondati motivi sanitari, alcuni individui non possono essere vaccinati e devono essere quindi tutelati da chi può sottoporsi al vaccino.

A fronte della libertà di mettere a rischio la propria vita o la propria salute per motivi ideali, sarà necessario sottolineare l’assoluta illiceità morale e legale di qualsiasi comportamento che metta a rischio la salute degli altri e, in particolare, dei soggetti più fragili. A tale proposito, appare utile di sottolineare che il diritto alla salute della collettività (principio di beneficialità/non maleficenza) dovrebbe prevalere sul diritto alla libertà del singolo (principio di autonomia). Chiunque, quindi, nonostante la formazione e l’intensa opera di persuasione orientata al rispetto dell’altro e al corrispondente dovere di adoperarsi per evitare di divenire veicolo di contagio, decidesse di non vaccinarsi, dovrà quanto meno attenersi all’obbligo di isolamento immediato alla prima comparsa di sintomi sospetti.

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