PARLANO GLI ATLETI DELLA MARATONA DI ROMA (seconda parte)

Continuiamo a dar voce agli atleti che rappresenteranno ANIAD l’8 aprile durante la Maratona di Roma.

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Manuela Musu, atleta sarda, afferma a riguardo: <<Attualmente con la preparazione sono arrivata a 32km. Per allenarmi seguo la tabella che lo scorso anno mi aveva dato un altro atleta sardo di nome Giuseppe Stara tramite Aniad, sempre per la  maratona di Roma. Ho trovato difficoltà con la glicemia solo durante l’ultimo  lungo di 32 km: sono andata varie volte in ipoglicemia nonostante alla partenza avessi 201 di glicemia e durante l’allenamento mi sia alimentata>>.

Cristina Coccia, invece, ci ha raccontato: << Ho iniziato la terapia con le penne e insuline che non esistono più sul mercato. Dopo un periodo abbastanza sereno ho vissuto la “crisi del settimo anno” e, nel 2004, ho iniziato la terapia con microinfusore. In quel periodo, in Abruzzo,  il microinfusore non veniva associato al sensore e per circa 13 anni ho continuato la terapia con i vari modelli Roche. Poi ho iniziato a perdere peso, a camminare insieme ad un’amica e a pensare seriamente di cambiare la mia vita. Due anni fa mi sono iscritta al gruppo ANIAD Abruzzo e successivamente ad una società sportiva. Partivo da zero e avevo qualche timore, ma ho seguito le schede di allenamento del preparatore atletico della squadra, condividendo sensazioni e glicemie con il gruppo ANIAD Abruzzo e ANIAD Molise e aggiustando le indicazioni del preparatore. Ho iniziato a fare le prime gare da 10 km e 10 miglia e ho avuto dei problemi fisici (qualche infiammazione, stiramento muscolare e una fastidiosa ernia lombo-sacrale). Ora mi alleno a sensazione, uscendo 3-4 volte e allungando di qualche chilometro ogni settimana. Sono riuscita a gestire le ipoglicemie seguendo i consigli della diabetologa, del nutrizionista e soprattutto degli amici ANIAD che non mi hanno fatto sentire mai sola nell’affrontare le ipo e iperglicemie. Ad aprile scorso ho messo il sensore Dexcom G4 e le glicemie erano abbastanza buone durante gli allenamenti… qualche ipo e qualche iper post-gara. Ho condiviso con la squadra e con il gruppo ANIAD Abruzzo tante corse, tanti sorrisi e momenti felici e le difficoltà superate sono solo un lontano ricordo. Non saprei come fare senza di loro! Ci sentiamo quotidianamente e ci supportiamo a vicenda. Siamo un gruppo unito e siamo diventati buoni amici e per questo parteciperemo numerosi l’8 aprile a Roma.  Da gennaio ho il sensore Eversense e i valori glicemici sono praticamente a portata di mano chilometro dopo chilometro e riesco ad integrare in tempo per evitare brutte ipoglicemie. L’8 aprile proverò a correre la mezza maratona insieme ai miei amici e aspetteremo al traguardo i top runners del gruppo che correranno la maratona. Seguo un motto che inviò capitan Carmelo sul gruppo: VIETATO ARRENDERSI. RESPIRA A FONDO E CONTINUA. Buona corsa a tutti>>.

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Qui un’altra atleta: <<Salve a tutti, sono Cristina Brunelli, anni 53, 23 di diabete di tipo1. Microinfusa da tre mesi e ancora in fase di studio di questa nuova gestione, G5 da due anni. Sportiva a 360gradi, runner come ultima esperienza di attività sportiva. Lo scorso anno ho partecipato alla maratona di Roma correndo i 21 km e quest’anno proverò a ripetermi. La preparazione è molto in alto mare questa volta,  a causa di una influenza molto lunga e molto complicata e a causa del maltempo che ci ha tenuto tutti fermi per alcuni giorni. La mia preparazione non è specifica solo per la corsa, con due allenamenti settimanali ed un lungo la domenica (salvo impegni familiari), ma integrata da tre sedute settimanali di pilates ed una di acquagym. Grazie Aniad, orgogliosa di farne parte!!>>.

E queste sono le risposte di Carlo Guarneri (60 anni): <<Io mi alleno anche principalmente per il triatlhon. Per cui alla corsa dedico due uscite settimanali di circa 10 km. Seguo una tabella, ma vado più a sensazione. Per quanto riguarda le difficoltà per il controllo della glicemia durante l’allenamento devo ammettere che è sempre un inseguimento. Premesso che mi sto avvicinando alla mezza maratona, episodi particolari da raccontare sono tutti legati agli andamenti glicemici, che naturalmente sono il vissuto di tutti>>.

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Qui parla Riccardo Prandoni: <<Ecco il mio percorso in previsione della Maratone del prossimo 8 aprile. Quattro mattine a settimana con sveglia alle 5 mi alleno seguendo una tabella predisposta da un preparatore. Ho impostato un allenamento mattutino, oltre che per esigenze lavorative, per la glicemia che in tali orari reagisce meglio al rimbalzo post allenamento. A livello di preparazione siamo nella fase di carico con ripetute e lunghi domenicali che prevedono tratti in salita per affrontare le salite/discese previste in gara. Episodi particolari non ne ho. Sicuramente a livello di preparazione ho visto che per me è necessario integrare maggiormente con carboidrati rapidi (ripetute) perchè tendenzialmente nei lunghi tendo a salire di glicemia dopo il 15/16 km ed ho necessità di un leggero bolo di insulina>>.

Tra i vari atleti c’è anche l’inglese Ian Martin: <<La mia preparazione per le maratone di Roma e Londra sono state interrotte per tre settimane a causa di un problema al polpaccio e dell’influenza. Ma ora ho ripreso ad allenarmi nonostante le mie gambe sono dolenti visto che non le usavo da tanto! Da quando ho scoperto di essere diabetico ho sofferto sempre tanto di dolori muscolari e tendiniti. E mi è sembrato sia andata anche peggio da quando sono passato dalle iniezioni al microinfusore, due anni fa. Per questo sono tornato per un po’ alle iniezioni, ma con un’altra marca di insulina, vediamo se mi aiuta. Io sono sia un’atleta che un allenatore qui in nel Regno Unito, quindi pianifico da solo i miei allenamenti e sperimento su me stesso ogni anno. Generalmente mi alleno molto più lentamente rispetto alla maggior parte dei runner, ma forse perché sono vecchio! Cammino molto anche. Gli zuccheri nel mio sangue sono controllati abbastanza bene quando sono in movimento. Mi controllo con il test della puntura al dito che di solito può individuare i segni di una crisi ipoglicemica. Inoltre, ascolto il mio corpo quando mi alleno in modo aggiustare e regolare l’intensità delle mie attività. Vado anche molto in bicicletta, ma purtroppo questo inverno non è stato molto bello qui in UK per cui mi sono dedicato più alla corsa. Sarà per questo che mi sono fatto male al polpaccio? Il prossimo fine settimana ho una gara di 20 miglia e sarà  un ottimo test per verificare la mia forma fisica e la forza che mi rimangono. Vi farò sapere come va!>>.

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E infine Marcello Campobasso ha affermato: <<Salve a tutti ragazzi, il Colosseo si avvicina ed oramai siamo entrati nella fase più dura della preparazione quella in cui dobbiamo fare gli ultimi dieci giorni di carico, l’ultimo lungo e poi un po’ di sano relax per arrivare freschi a Roma. Calmi calmi col relax però, la settimana prima della gara viene Pasqua, non ci andate giù pesante che gli eccessi a tavola non si smaltiscono in soli 7 giorni. Mi raccomando, in sintesi: capretto si, ma con morigeratezza! Credo che da queste poche battute si è capito che non seguo una tabella in particolare, ma ripeto con un criterio più o meno variabile una serie di allenamenti che svolgo sempre con regolarità (con circa 4 o 5 allenamenti settimanali) durante i tre mesi di preparazione alla gara. Anche quanto alla glicemia, dopo una raccolta super metodica di dati che ho compiuto lo scorso anno prima della maratona di Roma, questa volta sono andato più a sensazione, ma tutto sommato sempre benino! Sono di certo stato agevolato dal mio microinfusore Medtonic 640G, cui abbino costantemente il sensore Medtronic Enlite per rilevazione h24 della glicemia. Posso dirvi che nella mia vita da atleta (vabbè forse qui l’ho sparata troppo grossa!) trovo questi aggeggi non solo un toccasana, ma addirittura un qualcosa di cui oramai non potrei quasi fare a meno.  Indossandoli mi sento rassicurato quasi come se vedessi un amico che mi recita: “Marcè, staje senza pensier!”>>.

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