Pilotare un Drone pur avendo il Diabete, adesso è possibile.

Intervento di A.N.I.A.D. a favore del riconoscimento del brevetto per il  pilotaggio di APR (Droni), per persone affette da diabete tipo 1 insulino dipendente.

Come è noto essere affetti da diabete di tipo 1 insulino – dipendente è una condizione che molto spesso negli anni ha generato vere e proprie discriminazioni, alle quali purtroppo ancora assistiamo.  La legge 115 del 1987, che certamente si è rivelata un importante strumento per affrontare e risolvere molti degli aspetti critici che costituivano ostacolo alla normale vita delle persone con diabete, da sola comunque non ha potuto dirimere ogni singola situazione, soprattutto quando le questioni si sono rivelate la conseguenza di nuovi bisogni e necessità non ancora emerse completamente.

Il caso che ci ha appassionato e del quale ci siamo occupati in questi ultimi mesi, riguarda il mondo del lavoro,  e la sfera dei diritti e del riconoscimento a poter esercitare una professione (in questo caso classificabile come una nuova professione emergente), anche in presenza di diabete di tipo 1.

Nasce da una segnalazione di un giovane ingegnere che per esigenze professionali appunto, necessita di utilizzare apparecchiature innovative come i Droni, tecnicamente definiti come APR (mezzi aerei a pilotaggio remoto), per sviluppare e rilevare dati topografici nell’ambito delle sue mansioni.

Il problema emerge quando,  appurato che per pilotare mezzi simili è necessario un brevetto,  il giovane ingegnere sottopone apposita istanza all’ENAC (Ente preposto per la concessione del brevetto), che però glielo rifiuta in attuazione ad una rigida regolamentazione che prevede l’impossibilità a rilasciare l’autorizzazione a persone affette da diabete di tipo 1 insulino dipendenti. E questo anche a fronte di certificazione di un medico AME (Aeromedical Examine), che ne attestava invece i requisiti sanitari in quanto privo di complicanze e in assoluto buon compenso glicemico.

Nei mesi scorsi, fortunatamente l’ENAC avvia un processo di revisione della circolare LIC-15 (documento attraverso il quale si definiscono i requisiti per ottenete le licenze di pilotaggio degli APR), prevedendo una fase temporale di qualche settimana per la raccolta di osservazioni e considerazioni.

 

In particolare,  abbiamo colto l’opportunità per richiedere  modifiche ad una   parte del  paragrafo riguardante i requisiti medici da possedere per l’ottenimento della licenza, eccependo, una serie di condizioni anche incongruenti con gli effettivi ed attuali livelli di cura e gestione della patologia, alla luce anche della    tecnologia attualmente disponibile ed  il cui utilizzo determina sostanzialmente un rischio di ipoglicemia ridottissimo.

In concreto ed in sintesi ciò che si è ottenuto:

  1. il superamento di un’applicazione rigida della norma descritta nel regolamento UE 1178/2011 alla quale la Circolare LIC-15 dell’ ENAC si rifà, e che stabilisce appunto l’esclusione delle persone affette da diabete di tipo 1 dal conseguimento del  brevetto;

 

  1. il riconoscimento che sia il medico AME a stabilire le reali condizioni di idoneità del soggetto richiedente la licenza sulla base di una valutazione oggettiva del suo stato di salute e non tanto per il fatto che sia affetto dalla patologia DT1.

In conclusione pensiamo sia molto importante aver ottenuto nel contesto di un Ente Governativo  il riconoscimento che la valutazione clinica delle persone affette da diabete non può prescindere dalla valutazione discrezionale di un medico competente che sappia e possa valutare oggettivamente lo stato di salute del singolo.

Questa forma di approccio può essere determinante e può fare scuola in tanti altri ambiti professionali, e non  solo, affinché l’essere affetto da diabete di tipo 1 non sia una preclusione a prescindere.images

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