Turbodiabete per la ricerca, e non solo

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Turbodiabete è un progetto ideato e portato avanti dall’amico Carlo Balduzzi conosciuto in occasione del Campionato di maratona per atleti con diabete che ANIAD ha organizzato lo scorso 2 aprile 2017 a Roma. Con Carlo siamo entrati subito in sintonia condividendo soprattutto l’approccio nei confronti del diabete ed il modo e la mentalità di interpretare lo sport nonostante la malattia.

 

Nei giorni scorsi Carlo ha iniziato a promuovere una iniziativa per la quale richiede un  contributo ed  un supporto di natura narrativa da parte di chi  vorrà farlo. 

Condividendone appieno le finalità, vorrei a mia volta contribuire a divulgarlo attraverso la nostra piattaforma.

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Internet ed in particolare i social offrono occasioni ed opportunità di condividere, informarsi, esprimersi e conoscersi. Grazie a tutto questo  nell’ultimo decennio lo spazio fisico rappresentato dalla distanza che separa persone che vivono molto lontane tra loro è stato trasformato in uno spazio virtuale che unisce, collega e speso può rappresentare anche l’opportunità di esprimere… tutto quello che ognuno ha dentro di se e che finalmente vuole condividere.

Ho riflettuto molto sull’opportunità di aprire questo spazio virtuale e se fosse utile aggiungere un luogo in più in cui ritrovarsi… Si, è utile! Anzi è fondamentale avere un luogo in cui raccontarsi, in cui condividere le nostre esperienze e spiegare ad altri come il Diabete di Tipo 1 ha messo il “Turbo” alla nostra vita.

L’occasione è buona anche per chiarire quello che forse è un equivoco, quando mi firmo Turbodiabete non mi riferisco alle mie prestazioni sportive (assolutamente non ho il turbo quando corro), è invece riferito all’atteggiamento ed alla visione nei confronti di questa malattia e del passare una vita insieme a lei… perché di questo si tratta. Quanti della mia generazione si ritrovano a 40 anni ad aver hanno passato 3/4 della loro vita a braccetto del Diabete? quanti bambini di oggi si ritroveranno nella nostra situazione tra 30 anni? (in verità spero che la Ricerca possa risolvere la questione… lo spero da sempre)

Siamo tanti, in Italia siamo 3 milioni, di questi 350.000 con Diabete di Tipo 1 !!!

Di cosa abbiamo bisogno ? di una cura !

Cosa può fare la differenza nel tempo che passerà da qui alla cura definitiva? un cambio di prospettiva, trasformare questo limite in una opportunità !

Molti di noi atleti Diabetici lo hanno fatto e continuano a farlo ogni giorno, questo è importante per la nostra vita, abbiamo però un dovere morale, trasmettere questo atteggiamento e questa visione a tutte quelle persone, famiglie, ragazzi, coppie di genitori e bambini che hanno bisogni di alzare la testa, di trovare esempi e storie di vita di chi, nonostante i momenti difficili che questa malattia impone, è riuscito a mettere il Turbo e guardare oltre l’ostacolo.

Certo abbiamo esempi importanti di Atleti Diabetici che hanno fatto tanto e che continuano a farlo, questi ci aiutano a veicolare con grande forza e vigore un messaggio molto positivo, quello di cui però molte persone hanno bisogno è vedere che tutti possono cambiare prospettiva e che ciò che fa la differenze non è aver compiuto la grande impresa sportiva ma aver riscoperto, nonostante il Diabete, le potenzialità ed i sogni da perseguire, quelli che ci fanno sentire vivi e che una volta cominciato a perseguirli ci cambiano la vita restituendoci fiducia nei nostri mezzi e nelle persone che ci sono vicine.

La condivisone raggiunge obiettivi e risultati insperati, in questi ultimi anni ho visto che la forza di un gruppo riesce a smuovere anche gli ostacoli più grandi e motivare le persone.

E allora, amici di ANIAD… mettete anche voi il Turbo, condividete le vostre storie, accompagnatemi in questo viaggio, insieme possiamo essere un esempio ed uno stimolo per molti !!!

Visitate la pagina facebook Turbodiabete ( https://www.facebook.com/turbodiabete/ ) e contattatemi tramite la casella mail: [email protected]

Vi saluto con una frase che mi accompagna dal Marzo 1985, primo ricovero nella Diabetologia Pediatrica del Bambin Gesù di Roma (distaccamento di Palidoro):

Aiutare gli altri è bene, insegnare loro ad aiutarsi da soli è meglio !

 

Carletto Turbodiabete

 

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